Febbraio

Sono in ritardo, lo ammetto. Con questo post prima di tutto. E poi con tutti gli impegni che mi sono posto, con tutti gli obiettivi. Volevo scrivere questo post subito dopo la marmelada (la jam session di musica occitana) di febbraio, cioè una settimana fa, ma pazienza.

Tra una settimana comincio, finalmente, la mia avventura con la patente. No, non ho l’esame di teoria, ma vado a fissarne la data. Ed ecco che inizia la tensione. Ho fatto test su test, ma ho una paura boia a fare quello vero.

E poi l’università: lì sono davvero indietro. Ho poche idee sul mio futuro, e non ho abbastanza convinzione per seguirle. Non riesco minimamente a scegliere, a capire quale sia la strada che io voglio fare. Bisogna incominciare a iscriversi ormai, e io sono qui con le mani in mano.

E quindi i miei 150 progetti: tra quelli di elettronica (il mio bellissimo guanto a infrarossi) a quelli di informatica (programmazione android/html e web design). No, su quello sono davvero in un mare. O in una palude, in cui ogni progetto stagna e rimane li a stagionare, e forse si completerà da solo. Ci sono pochi obiettivi che voglio davvero completare, e a quelli ogni volta sono costretto a dire: no non ce l’ho fatta. Mi secca, riesco davvero a dare fastidio a me stesso.

Ci sono progetti che sono a stagnare da anni, con un velo di speranza intorno, che svaniscano per completamento spontaneo oppure così, per pura magia. Ogni tanto il mio cervello brulica di idee, e mi sembra quasi di sentire ogni neurone che lavora per sputare la propria. La stanchezza è la vera costante di sempre.

Ah, ci sono due piccole note positive (o semi-positive): ho comprato la macchina foto nuova (data di dichiarazione del progetto: giugno 2013) e portato il mio computer portatile a riparare (sigh sigh): ora dovrò sborsare un sacco di soldi per sostituire un piccolo componente come, per esempio, la ventola.

Ma la mia vita non è così brutta come la dipingo, direi. Vorrei solo fosse un po’ migliore.

P.S. Forse dovrei provare una di quelle terapie del scrivere “Io odio tizio, odio quello che fa x” e cose del genere.

Cie la nieva!!

Il titolo del post è una citazione, ma il senso è lo stesso: che bello, è arrivata la neve! Anche in città? Si anche li. Ma è davvero così bella? No, fa schifo. È viscida, fa ciaff ciaff quando ci passi sopra, ti si appiccica all’ombrello. Ma almeno è un segnale che ci ricorda che l’inverno non ha nessuna intenzione di andarsene, a differenza dell’altra settimana, quando faceva un caldo assurdo e sembrava tutto il brutto tempo non dovesse tornare più.
Mi ha fatto anche un po’ effetto vederla, non me la sarei mai aspettata sotto casa, e dopo un anno trascorso al caldo odio davvero questo freddo che non vuole andarsene; la neve è bellissima in montagna, li si mantiene compatta e si scia, ma qui in città… dà veramente fastidio!
Di recente poi sembra che anche la mia vita sia cambiata, ma è solo che ho una routine quasi inesistente, con appuntamenti che si spostano di qua e di la, lasciando buchi inaspettati e giorni stracarichi. E pensare che il lunedì pomeriggio dovrei essere in due posti diversi nello stesso momento!
Ormai la maturità si avvicina e non riesco più a tenerla lontana. Devo ancora fare la tesina!

La settimana lunga

Anche se in questo momento non sono preso da un bel niente, domani dovrò già rimettermi a studiare…. Già, non è bastato infatti che questa settimana martedì e mercoledi siano passati senza buchi, piccoli momenti per studiare, costringendomi così a studiare storia per ben 4, e dico QUATTRO ORE di fila! No, in Italia i prof sono molto bravi, decidono di metterti tutte le interrogazioni in una settimana, i compiti in classe in quella prima. Per me, dicevo, non è finita: ho ancora la tremenda storia dell’arte, accoppiata a inglese, che domani mi faranno impazzire.

Ma il domani non è ancora arrivato, quindi ora sono tranquillo.

Shadow of the day